Nuda
e Cruda
L'acqua
nella pentola bolle, scaldando il polsonetto di rame a bagnomaria.
Con la frusta a mano sbatto rapido, in modo rotatorio i tuorli con lo
zucchero, montando piano lo zabaione al moscato, il cui profumo si
diffonde caldo e stuzzicante per la cucina. Tu sei seduta sull'alto
sgabello in legno dello stretto tavolo a penisola, prolungamento a L
dei fuochi che troneggiano al centro della stanza, così possiamo
guardarci e chiacchierare mentre cucino per te. Come sempre sei
completamente nuda. Ormai è più di un anno che ci gustiamo così le
nostre cene, il nostro gioco complice.
Iniziò
con una sfida. Era da parecchio che la nostra amicizia virtuale
impegnava piacevolmente il nostro tempo e avevamo scoperto molto
delle reciproche passioni, affinità e piaceri, tra cui la cucina.
Avevo rimarcato più volte la mia abilità ai fornelli, così fu
quasi scontato che un giorno mi chiedessi di invitarti a cena. In
fondo era da tempo che avevamo deciso finalmente di incontrarci. Ciò
che mi aveva spesso frenato era la consapevolezza che tu fossi più
giovane e, come sapevo, molto bella, forse troppo. Inoltre mi avevi
raccontato spesso del tuo approccio libero alla sessualità e di come
il più delle volte preferissi non rivedere gli uomini con cui
condividevi il piacere.
- Ma se
io cucino per te, tu cosa farai per me? -
Ti
dissi quando l'appuntamento per la nostra prima cena da me era ormai
fissato. Conoscevo il tuo amore per il gioco e sapevo che avresti
colto la mia sfida.
- Tu
cosa vorresti che facessi? -
Rispondesti, con
la tua voce così sottilmente erotica, con quel leggero accento che
le tue origini Magiare conferivano al tuo italiano altrimenti
perfetto.
- Vorrei che
cenassi nuda, completamente nuda -